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Eventi
Appunti di viaggio ITINERARIO
Anno nuovo, vita nuova! E' quello che mi sono detta quando ho deciso di dare la mia adesione per la gita a Todi e dintorni. Non avevo mai preso parte ad un viaggio organizzato dall'UTE e quello di due giorni in Umbria, programmato per i primi giorni del 2015, mi è sembrato l'ideale per avvicinarmi a questa piacevole forma di svago.
A fornire lo spunto per questa iniziativa è stata una rassegna nazionale di presepi, che si svolge ogni anno a Massa Martana, piccolo borgo in provincia di Perugia, alla quale l'UTE ha partecipato con il proprio presepe di terracotta. A metà novembre, in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno accademico, la proposta fatta da Elena Cardinale: "Che ne dite se, subito dopo Capodanno, andiamo tutti in Umbria a visitare la mostra?" era stata accolta con entusiasmo dagli astanti, me compresa. La nostra Presidente - la conosciamo - è una persona "fattizzje" e l'idea lanciata dal palco del Saltimbanco non poteva rimanere lettera morta. Anzi, non ci ha messo molto a concretizzarsi in un programma di viaggio che ha saputo coniugare perfettamente il desiderio di evasione con la voglia di arricchimento culturale.
Premetto che la tredicesima edizione della mostra "Presepi d'Italia" non è stata l'unica meta di questa bella gita ma sicuramente ne ha costituito una tappa suggestiva e indimenticabile, della quale parlerò più diffusamente in seguito.
Dopo aver viaggiato tutta la notte siamo approdati a Narni, cittadina in provincia di Terni dove, accompagnati da una giovane guida e riscaldati da un tiepido sole che ci ha fatto di colpo dimenticare la neve lasciata a Santeramo, ci siamo inoltrati nel centro storico, di impronta tipicamente medievale. Qui abbiamo potuto visitare la Cattedrale di San Giovenale, patrono dei Narnesi e l'antichissima chiesa di Santa Maria in Pensole, il cui nome trae origine dal fatto di essere stata edificata "in pensulis", ossia su un pendio.
Qualche ora più tardi abbiamo ritrovato un analogo scenario medievale a Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia, dove abbiamo potuto visitare il Teatro della Concordia, considerato il più piccolo al mondo ma che poi così piccolo non è. Infatti, è in grado di accogliere fino a un massimo di 99 spettatori e il centesimo… resta fuori! Ma, aldilà della capienza, questo teatro incanta i visitatori, assumendo ai loro occhi i contorni di un piccolo gioiello dell'arte. Progettato in pieno clima post rivoluzione francese, è stato poi intitolato a quella "concordia fra i popoli" che si cercava di ricreare in Europa agli inizi dell'Ottocento. Inutile aggiungere che il mattatore della nostra compagnia non si è lasciato sfuggire l'occasione di salire sul palcoscenico per raccontare qualche barzelletta, rigorosamente in dialetto santermano!
Ma torniamo alla meta principale di questa gita, ossia la rassegna dei presepi. Massa Martana è un paesino che nel periodo natalizio si accende di magia e nelle sue vie si respira un senso di quiete e di serenità che sono un vero balsamo per il cuore di chiunque. L'atmosfera di questo borgo è resa ancora più magica dalle melodie natalizie che si diffondono tra i vicoli e dai falò che ogni sera gli anziani accendono nelle piazzette. Non si poteva, dunque, immaginare cornice più adatta ad accogliere un simile evento che, ogni anno, propone oltre 150 opere provenienti da tutte le regioni italiane. Vi si possono ammirare non solo presepi tradizionali ma anche vere e proprie opere d'arte, realizzate da grandi ceramisti e scultori, tutti legati da un unico filo conduttore: il tema della Natività. Grande curiosità ha suscitato, fra gli altri, un presepe di ghiaccio di ben 16 metri quadri. Un presepe unico, con statue a grandezza naturale, scolpite su grandi blocchi di ghiaccio. In adorazione davanti al Bambinello, i due nuovi Santi: Papa Roncalli e Papa Wojtyla. Un doveroso omaggio a due figure che hanno saputo conquistare il cuore di milione di fedeli in tutto il mondo.
Conclusa la visita alla mostra, potevamo non cogliere l'opportunità di gustare, presso La Taverna dei Re Magi, i migliori prodotti della gastronomia umbra? Certo che no! Ed è così che abbiamo appreso che la "torta al testo", ad esempio, non è un dolce a forma di libro, ma un tipo di piadina farcita con salsicce che prende il nome dal "testo", la pietra refrattaria utilizzata in origine per la sua cottura. Questa ed altre specialità, insieme all'ottimo vino locale, hanno deliziato i nostri palati, infondendoci un piacevole senso di allegria che ci ha permesso di chiudere in bellezza una giornata davvero intensa.
L'indomani abbiamo seguito la nostra guida in giro per Todi, una delle mete imperdibili dell'Umbria. La leggenda narra che gli Umbri avessero intenzione di costruire questa città alla base del colle alla sinistra del Tevere ma un'aquila rubò la tovaglia che era stata stesa a terra e, ripreso il volo, la lasciò cadere sul colle. Gli Umbri interpretarono questo evento come un segno della volontà divina e costruirono Todi sopra il colle. Comunque siano andate le cose, la scelta si rivelò felice visto che Todi, arroccata com'è sul suo colle, vanta una posizione geografica invidiabile. Inoltre, la visita alla città non smentisce ciò che la sua splendida vista da lontano promette: pervasa da un'atmosfera medievale e ricca di testimonianze del passato, conquista il viaggiatore che vi approda per la prima volta e non delude chi decide di farvi ritorno.
Infine, dopo due giornate trascorse all'insegna dell'allegria e dello svago, prima di intraprendere il viaggio di ritorno, ci è stata offerta la possibilità di vivere un momento di grande spiritualità, con la visita al Santuario di Collevalenza. Questo luogo, a molti di noi del tutto sconosciuto, è strettamente collegato alla figura di Madre Speranza di Gesù, beatificata da Papa Francesco nel maggio dell'anno scorso. Questa suora di origine spagnola avvertì fin da giovanissima l'intenso bisogno di divulgare un grande messaggio di fede, secondo il quale Dio non è un giudice severo, pronto a condannare ma il buon pastore che cerca la pecorella smarrita e che, dopo averla ritrovata, se la riporta, pieno di gioia, all'ovile. Sempre animata dall'amore divino, nei primi anni '50 Madre Speranza si adoperò con tutte le sue forze perché si costruisse un luogo di fede, di pace e di speranza: il Santuario di Collevalenza, appunto, divenuto presto meta di migliaia di pellegrini, in cerca di conforto spirituale e desiderosi di avvicinarsi alla fonte da cui sgorga acqua miracolosa, rigeneratrice del corpo e dello spirito.
Qualche ora più tardi, in viaggio verso casa e ritemprata da questa sia pur breve avventura, traccio mentalmente un piccolo bilancio che risulta essere più che soddisfacente: bellissimi i luoghi visitati, molto gradevole la compagnia, perfetta l'organizzazione!
Finiscono qui i miei appunti di viaggio, messi insieme con il solo fine di suscitare la curiosità del lettore che potrebbe, non appena se ne presenterà l'occasione, decidere di fare un'analoga esperienza.
A proposito, Presidente: a quando la prossima gita?